Robot

Gli ingegneri del California Institute of Technology hanno sviluppato il robot trasformatore M4 con una mobilità unica. Può muoversi su quattro ruote che, se necessario, si trasformano in eliche e il robot stesso in un quadricottero. In totale ha sei tipi di movimento nel suo “arsenale”.

Così, viaggiando su quattro ruote, può “accucciarsi”, bloccarne la rotazione o muoverle in coppia, come se “camminasse” su quattro gambe.

Può anche alzarsi “sulle zampe”, con due ruote che rimangono al loro posto e le altre due che si trasformano in eliche. In posizione eretta, l’M4 è in grado di scalare pendii ripidi e superare ostacoli. In questa posizione può effettuare una ricognizione e scegliere l’opzione di un’ulteriore azione, ad esempio proseguire sulle ruote posteriori o girare da un lato all’altro.

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I conflitti armati della nuova era stanno diventando sempre più “robotici”. Proprio in questi giorni, i robotici dell’Accademia militare estone e i colleghi di altri Paesi – Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Regno Unito – hanno completato una serie di test di due giorni sui veicoli terrestri senza pilota (UGV).

Non ci è voluto molto perché le piattaforme robotiche controllate a distanza venissero sostituite da robot da combattimento autonomi, in grado di risolvere i complessi compiti del combattimento moderno senza l’intervento umano.

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Gli ingegneri dell’istituto di ricerca svizzero EPFL stanno sviluppando una nuova unità chirurgica. Esistono già sistemi simili per l’assistenza ai chirurghi, ma a differenza di questi la novità avrà quattro bracci manipolatori invece di due. Una coppia di manipolatori sarà controllata dalle mani del medico, mentre l’altra coppia supplementare sarà controllata dalle sue gambe.

Questo approccio, secondo gli sviluppatori, consentirà a un solo specialista di svolgere il lavoro di due o tre persone. I due bracci principali sono progettati per utilizzare strumenti chirurgici come bisturi e divaricatori. Nella parte inferiore dell’unità sono montati due pedali. Uno di essi controlla la telecamera dell’endoscopio e l’altro controlla la posizione dell’impugnatura. Gli attuatori di entrambi i pedali forniscono un collegamento tattile con l’utente, consentendo di manipolare con maggiore delicatezza le aree sensibili del corpo del paziente.

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L’azienda cinese Unitree ha annunciato l’inizio delle vendite del Go2 Robops. Il robot può diventare non solo un giocattolo, ma anche un compagno durante il jogging sportivo. Le sue capacità gli consentono di raggiungere una velocità fino a 9 chilometri all’ora nella versione standard o fino a 12,6 chilometri all’ora nella versione Pro, che corrisponde a un ritmo di corsa piuttosto sostenuto. Il robopass pesa solo 15 chilogrammi e la sua altezza non supera i 40 centimetri. Non è chiaro dove si trovino il naso e la coda del robot.

Gli sviluppatori sostengono che il Go2 è dotato di un equipaggiamento tecnico superiore, che comprende non solo un lidar ultra-grandangolare, ma anche telecamere ad alta risoluzione. Elaborando le informazioni provenienti da queste ultime, il robot dà prova di un meraviglioso orientamento anche su terreni completamente sconosciuti.

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Il numero “2” nel nome indica che si tratta della seconda generazione di CyberDog. Il nuovo prodotto è più compatto e corrisponde alle caratteristiche di un dobermann vivo – 56 x 34 x 48 cm e un peso di circa 9 kg.

Rispetto allo Spot “senza testa”, CyberDog 2 ha una vera e propria testa di cane, dove sono installati un chip NX, due computer con 8 GB di RAM e 16 GB di memoria permanente per l’elaborazione dei dati provenienti da 19 sensori visivi, uditivi e sensoriali.

L’elettronica di bordo di CyberDog 2 comprende anche una serie di quattro microfoni con riconoscimento vocale AI, una telecamera RealSense, telecamere AI (normali e grandangolari), un sensore ToF e un sensore laser. Il robot è dotato di Bluetooth 5.0 e Wi-Fi 802.11ac e può essere controllato con un telecomando BT, uno smartphone o con comandi vocali.

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